Sabrina Ferilli vota Virginia Raggi: non mi riconosco nel PD di Renzi, e Fassina non ha chance

sabato, 28 maggio 2016

Sabrina Ferilli disobbedisce al partito che ha sempre votato (PCI-PDS-DS-PD) e per la prima volta darà la sua preferenza al Movimento 5 Stelle alle prossime comunali di Roma. Il “Fatto Quotidiano” di sabato 28 maggio 2016 dedica parte della sua prima pagina alla intervista con l’attrice, scritta da Antonello Caporale, in cui Sabrina Ferilli spiega i motivi del suo voto a Virginia Raggi. ” E alla fine mi son detta: non sarà il caso di provare a votare questa ragazzetta esile, dalla faccia pulita, che fa per nome Virginia Raggi? I romani hanno votato il Marino scienziato, e abbiamo visto. E prima di lui Alemanno lo screanzato, e nun ne parlamo. Perchè devo ritenere irresponsabile dare il voto all’unico movimento che cerca ancora la piazza come luogo di ritrovo, che chiede alla gente di interessarsi alla politica, di prendere parti alle decisioni? Perchè lo sberlfetto a ‘sta ragazza e ai suoi compagni e tanti salamelecchi ai fetentoni che hanno ridotto la mia Roma a una fogna?”. Sabrina Ferilli ha sempre palesato le sue simpatie politiche per la sinistra, che non sono cambiate, almeno a livello di ideali. Le due formazioni che rappresentano questa storia politica, come PD e Sinistra Italiana, non convincono però l’attrice. Stefano Fassina piace alla Ferilli, che dice che il voto lo meriterebbe pure, ma preferisce non assegnare la sua preferenza a un candidato senza alcuna chance di vittoria. Sul PD il discorso è più articolato. ” E’ la prima volta che disobbedisco agli ordini di scuderia. Non mi va giù questa forma di meticciato politico, questo partito della Nazione che raccoglie l’alto, il basso, il rosso, il nero e il cattivo”. Per l’attrice. come persona di sinistra “ho sempre badato ad avere presente i valori della solidarietà, dell’uguaglianza, dell’equità. E mi sento più tranquillo se faccio di tutto per rimanervi più fedele”. Sabrina Ferilli rimarca di apprezzare Roberto Giachetti ed elogia la legge sulle unioni civili, ma nel renzismo non riesce a riconoscersi. ” La cosa che mi colpisce di più del renzismo è l’invito ad abdicare i diritti, perfino alle nostre curiosità…La politica per sottrazione è come la vita disossata della sua anima…Se invece il tweet diventa il sol dell’avvenir”.

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