“Sala può vincere il ballottaggio se recupera gli sfiduciati di sinistra”, mia intervista all’Huffington

martedì, 7 giugno 2016

Ecco la mia intervista all’HuffingtonPost sulle elezioni di Milano.
“Nelle prossime due settimane Sala deve convincere gli elettori di sinistra che hanno votato liste alternative o si sono astenuti. E per farlo deve stringersi a Pisapia, ai suoi assessori premiati dal voto e al suo buongoverno, mentre è meglio che Renzi e Boschi stiano a Roma”. Nella campagna elettorale milanese, Gad Lerner non è solo un noto giornalista, o un osservatore privilegiato, ma un protagonista (pur senza candidarsi) della squadra del centrosinistra. Una sorta di ufficiale di collegamento tra il mondo del sindaco uscente Giuliano Pisapia e il candidato Beppe Sala. Secondo lui il primo turno è andato bene. “Nei giorni scorso avremmo messo la firma su un risultato sopra il 40% al primo turno, i sondaggi erano più bassi, qualcuno ci dava addirittura secondi a rincorrere”, spiega ad Huffpost.

Ora però Giuseppe Sala e Stefano Parisi del centrodestra sono divisi da una manciata di voti. E’ un ballottaggio a rischio…

Credo che Parisi abbia fatto il pieno dei suoi voti potenziali. E credo anche che dopo l’insuccesso della lista leghista ci possa essere demotivazione in quell’elettorato al secondo turno. Potrebbero non riconoscersi in una candidatura a trazione Forza Italia. Parisi ha fatto riaffiorare un elettorato conservatore milanese che, nonostante il declino di Berlusconi, sceglie una destra moderata e non estremista. Ecco, questa spaccatura, che si è vista anche in una campagna elettorale senza manifestazioni comuni tra Berlusconi e Salvini, potrebbe approfondirsi nei prossimi giorni.

E Sala verso quale elettorato potenziale potrebbe espandersi?

C’è il problema di come motivare un elettorato di sinistra che si è diviso tra la lista arancione pro Sala e quella di Basilio Rizzo o si è astenuto perché vedeva in Sala una diversità culturale e biografica troppo forte rispetto a Pisapia o per opposizione al governo Renzi. Io credo che, in uno scontro diretto tra centrodestra e centrodestra, per rimotivare questi elettori – e io ne conosco diversi – possa servire la foto della manifestazione in piazza Gae Aulenti con Parisi, Salvini, La Russa, Formigoni, Lupi, Albertini, Gelmini, De Corato. Una foto che mostra il rischio di un evidente tuffo in un passato molto diverso dagli ultimi 5 anni di buongoverno e innovazione. Si può e si deve lavorare su questi elettori nelle prossime due settimane, convincendoli che la differenza tra le due proposte c’è, ed è grande.

Non crede che su Parisi possano convergere voti del M5s in chiave anti-Renzi?

Il loro candidato Corrado ha detto che annullerà la scheda. Sinceramente non vedo un grillino milanese disponibile a votare per la vecchia destra milanese di Formigoni e La Russa, molto distante dai valori del M5s. Quella foto di gruppo sarà un forte disincentivo.

Eppure Sala a sinistra non ha convinto. Basta guardare al risultato della lista arancione a suo sostegno…

La sinistra si è divisa, non è andata bene neppure la lista alternativa di Basilio Rizzo contro Sala. Noto però che nelle tre liste collegate a Sala sono stati premiati assessori di Pisapia come Del Corno, Tajani, Maran. Dagli elettori di centrosinistra arriva una indicazione di stima per il lavoro fatto in questi anni, e questa per me è la chiave con cui condurr la campagna per il ballottaggio. Da Milano arriva una lezione per il Pd nazionale: vince quando riesce a tenere unito il centrosinistra, mentre viene punito quando si butta al centro o peggio si allea con Verdini. Questo è il messaggio positivo che si può rivolgere agli elettori delusi di sinistra a Milano”.

Dunque il consiglio a Sala è di proseguire con una campagna ancora più a sinistra, per ricomporre l’elettorato che nel 2011 fece vincere Pisapia?

I numeri parlano chiaro: bisogna recuperare a sinistra. Sala resterà se stesso, un moderato, non c’è bisogno che faccia il Che Guevara. Ma eviterei manifestazioni con Renzi e Boschi. Al contrario, Beppe deve stare a fianco a Pisapia e agli assessori che sono stati premiati dai cittadini, con l’orgoglio del laboratorio milanese che è rimasto molto lontano dalle alchimie politiche romane e dagli errori politici di Renzi…”.

Dunque Sala, il candidato più moderato del Pd nelle città italiane, deve rinunciare a sfondare al centro?

Nella sua lista civica aveva un avvocato vicino a CL che ha preso poche centinaia di voti, mentre l’assessora ex Sel Cristina Tajani è andata benissimo. Non c’è nessuno sfondamento al centro. Anzi, qui a Milano il Pd ha contenuto le perdite proprio perché aveva un capolista come Majorino fieramente antirenziano. Del resto, l’ipotesi di compensare al centro o tra gli elettori ex Forza Italia le perdite a sinistra non ha funzionato da nessuna parte: basti pensare a Torino dove Fassino aveva un accordo con l’ex governatore forzista Ghigo…”.

Dunque niente Renzi a dare una mano al suo candidato milanese?

Lo sconsiglio vivamente. Sala ha fatto benissimo a stare fuori anche dalla polemica sul referendum costituzionale, l’obiettivo è non dividere il fronte di sinistra e qui lo votano persone orientate per il Sì e per il No ad ottobre.

Un bel paradosso per il più renziano dei candidati a queste amministrative…

Nego che Sala sia mai stato un turborenziano. Quando era in Expo e si parlava della sua candidatura il suo biglietto da visita era il rapporto molto forte con Enrico Letta, che ha sostenuto Expo, e con Romano Prodi. Sala non è mai stato un uomo di Renzi, e non vedo perché mai dovrebbe diventarlo proprio adesso che gli errori del premier stanno venendo chiaramente alla luce…”.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.