La disgustosa promozione di Sallusti-Hitler: non è trovata elettorale bensì concorrenza da destra al Libero di Feltri

sabato, 11 giugno 2016

Credo che a questo punto Alessandro Sallusti si sia reso conto di averla fatta fuori dal vaso. Per smania pubblicitaria, escogitando la disgustosa trovata del “Mein Kampf” abbinato nelle edicole al “Giornale” che fu di Indro Montanelli (il poveretto si rivolta nella tomba), suppongo che Zio Tibia mirasse a contrastare la fuoriuscita di Vittorio Feltri andato a dirigere “Libero”. Solo che gli è scappata la mano. Quel gesto irresponsabile, che neanche i più beceri dei suoi lettori interpreteranno come impegno antinazista, piomba su una campagna elettorale in cui il candidato della destra milanese Stefano Parisi stava facendo di tutto per liberarsi dell’ipoteca fascioleghista. Dubito che si sia trattato di un calcolo elettorale: i leghisti non andranno a votare al ballottaggio perchè incoraggiati dalla lettura di Hitler. E mi auguro al contrario che molti elettori moderati, fra i quali la maggioranza della comunità ebraica milanese simpatizzante per Parisi, aprano gli occhi rendendosi conto di quale compagnia si accomoda dietro al candidato sindaco della destra.
Stiamo parlando del quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi e di un direttore digiuno di cultura democratica e antifascista ma vicinissimo al nucleo aziendale. Suppongo che ne dovranno prendere le distanze, ma intanto il veleno è stato iniettato nelle edicole e il guaio non è più rimediabile.

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