La sconfitta di Matteo Salvini ha salvato Renzi dalla disfatta

lunedì, 20 giugno 2016

L’interpretazione delle elezioni amministrative in chiave politica è esercizio sempre articolato. L’elezione diretta dei sindaci e la moltiplicazione delle liste civiche rendono più sfuggenti i criteri con cui esaminare il voto dei partiti. Il clima nazionale conta, ma si notano spesso risultati generati da fattori prevalentemente, se non unicamente, locali. Il conteggio dei capoluoghi di provincia e delle città maggiori vinti può facilitare l’osservazione dei dati dei partiti e delle coalizioni.

Rispetto al 2011 si nota una chiara flessione del PD, che passa da 21 capoluoghi di provincia a 9, superato dal centrodestra, che passa da 4 a 10. Nei comuni superiori il calo democratico è particolarmente marcato, visto che rispetto a 5 anni fa le città amministrate quasi si dimezzano, da 70 a 42. M5S arriva a 16, segno tangibile di una crescita sicuramente significativa, anche se ancora lontana dall’essere omogenea sul territorio nazionale. Il centrodestra invece è fermo sulle sue posizioni, arrivando a 25 comuni superiori sui 27 vinti 5 anni fa.

Una tenuta deludente, visto il clima antigovernativo dell’elettorato, particolarmente influenzata dai risultati negativi della Lega Nord. Il partito di Salvini ha collezionato numerose sconfitte nella sua regione d’origine, la Lombardia. Oltre a Milano, è stata persa la sua storica “capitale”, Varese, così come diverse città del bergamasco e del milanese superiori ai 15 mila abitanti. La Lega si è dimostrata incapace di raccogliere il voto grillino che in Lombardia è ancora minoritario, se non assente a livello amministrativo. Un’ancora di salvezza per certi versi insperata per Matteo Renzi e il PD, che al Centronord hanno collezionato sconfitte in serie. Come tutti i ballottaggi persi in Piemonte, e quasi tutti in Toscana. Il segretario del PD ha ammesso nei retroscena dei quotidiani la chiara sconfitta, rimarcando però come non si tratti di una disfatta. Questa si sarebbe verificata se Milano fosse stata vinta da Stefano Parisi, ma l’evidente sofferenza dell’elettorato leghista è uno dei fattori che hanno impedito il successo del centrodestra. Matteo Salvini, de facto il vincitore delle amministrative 2015, è passato in un solo anno nella parte di sconfitto, alla pari o forse anche in una situazione peggiore rispetto a Renzi. Il presidente del Consiglio sconta l’evidente logoramento del suo governo, mentre Salvini non ha sfruttato il bonus dell’opposizione che ha reso così forte il M5S nel 2016. 

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