Sbugiardato in Tribunale a Milano il fratello del generale Toschi, voluto da Renzi a capo della Guardia di Finanza

mercoledì, 22 giugno 2016

Il processo Sopaf-Inpgi conosce una svolta piuttosto clamorosa, raccontata da Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera di mercoledì 22 giugno 2016. Secondo la rogatoria chiesta dalla pubblica accusa, il conto di Lugano presso la banca Bsi da 142 mila euro aperto da Andrea Toschi non è stato utilizzato per erogare soldi a un altro imputato, il presidente dell’Inpgi Andrea Camporese. Come affermato da un fiduciario della banca svizzera, i 53 mila euro prelevati dal deposito presso Bsi sono stati consegnati allo stesso Andrea Toschi, e non ad Andrea Camporese come dichiarato dall’imputato in fase di indagine. Una smentita che aggrava la situazione processuale dell’amministratore delegato di Adenium, società di gestione del risparmio, arrestato nel 2014 per un’inchiesta condotta dalla Gdf sul fallimento di Sopaf, la società dei fratelli Magnoni. Camporese è stato rinviato a processo per aver distratto fondi dall’Inpgi, la cassa previdenziale dei giornalisti, per favorire investimenti finanziari di Sopaf. Il processo Sopaf-Inpgi ha assunto particolare rilievo per i legami familiari tra Andrea Toschi e Giorgio Toschi, il nuovo comandante generale della Guardia di Finanza. I due sono fratelli, e il processo nei confronti di un familiare è motivo di imbarazzo per il nuovo comandante della Gdf scelto nelle scorse settimane dal governo Renzi.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.