Nei giorni successivi alla Brexit in Inghilterra si è verificato un aumento sensibile degli episodi di razzismo. Secondo il National Police Chiefs’ Council tra giovedì e domenica scorsa sci sono stati 85 casi di razzismo denunciati, un incremento del 57% rispetto a simili episodi verificatisi quattro giorni prima. Oltre agli insulti rivolti agli stranieri, c’è stato un attacco vandalico al centro della comunità polacca di Londra. Una famiglia di origini polacche è stata minacciata con un volantino in cui erano definiti parassiti. Simili casi di violenza razzista hanno suscitato allarme a Varsavia. L’ambasciata polacca si è definita sconvolta dagli episodi razzisti, condannati fermamente da David Cameron. Anche il nuovo sindaco di Londra Sadiq Khan si è detto particolarmente preoccupato, rimarcando come sia necessario contrastare una possibile deriva xenofoba. La campagna elettorale referendaria è stata particolarmente aspra sul tema immigrazione. Nel Regno Unito è fortemente cresciuta la comunità straniera formata da immigrati comunitari, il cui ingresso è stato favorito dalla libera circolazione. Una parte consistente della società britannica, in particolare inglese, reputa eccessiva la presenza straniera, e i sostenitori del Leave hanno ampiamente cavalcato questa insofferenza per mobilitare gli elettori alla Brexit.