Lo storico Paolo Prodi è stato intervistato dal Fatto Quotidiano di giovedì 30 giugno in merito alla riforma costituzionale che sarà sottoposta prevedibilmente a ottobre a referendum. Il noto docente universitario esprime un giudizio particolarmente severo nel suo colloquio con Silvia Truzzi. “La Carta è di tutti e non si cambia a colpi di maggioranza, specie se è una maggioranza come questa che si tieni in piedi a malapena. Ma prima ancora bisogna dire che questa nuova Costituzione è assolutamente incomprensibile , illeggibile. Sembra il bugiardino di un farmaco”. Il professor Prodi rimarca come la stabilità promessa non arriverà con “mezzucci” come i capilista dell’Italicum, visto che avrebbe bisogno di partiti oggi mancanti. Paolo Prodi definisce la riforma un “bitorzolo che cresce sulla nostra Costituzione. Non posso riconoscere valore costituzionale a un testo nato sotto spinte umorali e illogiche. Dicono che si migliorerà con il tempo: io studio la storia da mezzo secolo, e non ho mai visto migliorare un sistema politico con questi percorsi. Il problema della democrazia è far coincidere la rappresentanza degli interessi con il tessuto sociale. Qui non si vede nulla di tutto questo”.