Ammetto di avere provato un certo sollievo nell’apprendere che il killer dei poliziotti di Dallas era uno solo. Cade l’ipotesi diffusa nelle prime ore di un agguato paramilitare in piena regola organizzato da una formazione terroristica. Neanche l’Isis si è fatto vivo stavolta per intestarsi un altro massacro. Perchè Micah Xavier Johnson, il pluriomicida di 25 anni a sua volta freddato da un robot, era un single della follia armata, un ex militare seguace piuttosto del linguaggio antagonista del rap nero d’America che non di una fede e/o ideologia.
Così ci appare meno pericoloso. Ma anche su di lui si estende l’interrogativo: perchè un giovane uomo, poco più di un ragazzo, manifesta una tale propensione a suicidarsi attraverso l’abominio che lui considera una “bella morte”? Ogni anno che passa, sono di più i ragazzi-bomba. Micah Johnson era uno di loro, sebbene non musulmano, perchè anche lui mica pensava di uscire vivo da quella sua impresa criminale. La pulsione di morte che si diffonde nella gioventù resta un mistero poco esplorato di questo nostro tempo apocalittico.