La Germania unita nel no ai soldi pubblici per le banche italiane

martedì, 12 luglio 2016

Dalla Germania per ora provengono solo voci di contrarietà a una deroga che consenta all’Italia di aiutare le sue banche in crisi, in primis Monte dei Paschi di Siena, con un intervento pubblico. Così si è espresso wolfgang Schäuble, l’influente ministro delle Finanze di Berlino, ieri alla riunione dell’Eurogruppo, ma gli stessi concetti sono stati ripetuti dai gruppi parlamenti di Union e Spd, che insieme formano la maggioranza di grande coalizione del terzo governo Merkel. Come racconta Spiegel Online, Joachim Pfeiffer, portavoce del gruppo della Cdu/Csu, ha definito inaccettabile una rottura delle regole europee in materia di salvataggi bancari, che prevedono un possibile intervento pubblico solo dopo il burden-sharing per l’8% delle perdite imposto ad azionisti, obbligazionisti, subordinati e senior, e correntisti sopra i 100 mila euro. Il vicecapogruppo della Spd Carsten Schneider, uno dei parlamentari socialdemocratici più esperti sui temi europei, ha rimarcato come le regole poste a tutela dei contribuenti europei non possano essere messe in discussione alla prima occasione. Christoph Schmidt, uno dei cinque consiglieri economici del governo federale, ha ribadito come per ristabilire fiducia nell’unione monetaria sia necessario rispettare le regole, anche quando possono esser spiacevoli. Schmidt ha invitato l’esecutivo a opporsi a un intervento pubblico dell’Italia, pur mostrando di comprendere quanto questo possa essere politicamente difficile. La tutela dei piccoli risparmiatori del nostro Paese non è però un motivo sufficiente per infrangere le regole europee.

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