Non solo vediamo oggi quel che i nostri nonni potevano ignorare ottanta anni fa… ma ce lo sbattono addirittura in faccia. Sono in viaggio e non ho avuto il tempo di approfondire quanto sia volontà del regime turco di Erdogan la divulgazione delle fotografie con i detenuti seminudi ammassati e legati, o se invece sia da considerarsi un atto d’insubordinazione. In ogni caso l’effetto è il medesimo. L’esibizione di corpi umiliati e sottomessi come forma di dominio altrettanto esibito nella sua forza brutale. Terrorismo iconografico per simboleggiare il superamento della democrazia, liquidata come metodo di governo obsoleto della società di massa. Un altro punto di non ritorno che risveglierà pulsioni belluine nei modesti ammiratori di casa nostra. I quali, plaudenti, eleveranno il sultano Erdogan a esempio di statista da imitare, di fianco a quell’altro loro mito che si chiama Vladimir Putin. Il sultano, lo zar… revival di epoche dai corpi ammassati e sottomessi… in attesa di un Duce o di un Führer .