Napolitano a Renzi: sei il segretario del PD, hai il dovere di fare una proposta per cambiare l’Italicum

mercoledì, 20 luglio 2016

Il Foglio di mercoledì 20 luglio ospita una lunga intervista del direttore Claudio Cerasa all’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel colloquio con la testata l’ex capo dello Stato sostiene la necessità di un patto repubblicano tra le principali forze politiche per affrontare i principali temi d’attualità, come il contrasto alla disoccupazione, la gestione dei flussi migratori e la lotta al terrorismo internazionale. Giorgio Napolitano sostiene con convinzione le riforme costituzionali, ma rimarca l’esigenza di modificare l’Italicum. Una dichiarazione non nuova, visto che già al Senato l’ex presidente della Repubblica era intervenuto sul tema, ma esplicitata come mai prima d’ora. In un momento in cui una parte rilevante del sistema politico dichiara la sua insoddisfazione per l’attuale legge elettorale, da Franceschini ai centristi passando per la minoranza PD, e perfino il presidente dei Democratici Orfini. Napolitano è particolarmente esplicito con Renzi, che finora si è dichiarato disponibile ad accogliere modifiche all’Italicum, purchè si trovi un consenso in Parlamento. Una posizione attendista che non è sostenibile per l’ex presidente della Repubblica. “Vedo che anche il presidente del Consiglio non ha escluso che vi possa essere qualche modifica all’Italicum, ma mi sembra riduttivo dire semplicemente che deve essere il Parlamento, e dopo il referendum costituzionale, a occuparsene. Renzi è premier, certo, ma è anche segretario del PD, e una modifica della legge, se ci deve essere, non può che avvenire anche in base a un’iniziativa politica che si imperni sui gruppi parlamentari del partito guidato dallo stesso premier”. Un richiamo alla responsabilità politica molto forte, a cui si aggiunge anche un’idea su come modificare l’Italicum. Napolitano non esplicita un modello elettorale alternativo, ma si dice concorde con l’idea di eliminare il ballottaggio di lista, perchè troppo distorsivo della rappresentanza. “Una revisione del sistema elettorale credo sia da considerare, nel senso di non puntare a tutti i costi sul ballottaggio, che rischia, nel contesto attuale, di lasciare la direzione del paese a una forza politica di troppo ristretta legittimazione nel voto del primo turno””. La consegna di una maggioranza assoluta alla Camera di un partito che al primo turno ottiene il 20 o il 25% dei voti appare errata all’ex presidente della Repubblica, che secondo Cerasa apprezzerebbe una versione modificata del Mattarellum.

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