Il Movimento 5 Stelle dovrebbe cambiare nei prossimi giorni il proprio non-statuto, per rendere le sue regole più vicine a quelle di un partito tradizionale. Nei prossimi giorni potrebbe esserci una svolta ancora più clamorosa, ovvero la cessione del marchio da parte di Beppe Grillo, così come l’addio al suo ruolo unico di garante. Come spiega Ilario Lombardo su La Stampa di venerdì 22 luglio, il fondatore del M5S ha un forte timore economico-giudiziario. Le sentenze dei tribunali di Roma e Napoli che hanno annullato le espulsioni potrebbero portare a indennizzi anche corposi: in tutta Italia gli espulsi del M5S sono diverse centinaia. Al momento l’unica persona su cui avrebbero diritto a ottenere un risarcimento economico è Beppe Grillo. Ecco un passaggio del pezzo di Ilario Lombardo. “lI capitolo più delicato resta quello delle epurazioni. Non è sicuro che le nuove regole avranno valore retroattivo sulle passate espulsioni. Grillo lo sa bene e ha intuito quali potranno essere le conseguenze, soprattutto economiche. Con centinaia di espulsi con cui fare i conti, i ricorsi potrebbero essere a valanga, e i risarcimenti pure. E neanche a lui sarà sfuggita la voce di parlamentari e attivisti pronti a chiedere i danni. «Ragazzi – è il senso del suo ragionamento – sono io che ci vado di mezzo, e a me che chiederanno i risarcimenti». Il comico, che già ha speso tanto, in soldi e in sforzi personali, per il Movimento, non vuole rimetterci più di tasca propria. Ecco perché ha chiesto una revisione del proprio ruolo di leader. Oggi Grillo è garante delle regole del Movimento e presidente dell’Associazione da cui origina il M5S registrata nel 2013 davanti a un notaio di Cogoleto. Capitolo a parte merita la proprietà del simbolo: anche in questo caso i parlamentari — con l’ingresso nell’associazione — ne diverranno in qualche modo comproprietari”.