Dalla cannabis allo ius soli al testamento biologico al reato di tortura, il Parlamento italiano è incapace di legiferare in materia di libertà civili

martedì, 26 luglio 2016

Il fulmineo rinvio in commissione del disegno di legge sulla vendita controllata della cannabis equivale alla sua sepoltura probabilmente definitiva, sotto una montagna di migliaia di emendamenti. Il Partito Democratico si divide su una materia controversa, e questo è normale. Ma non è normale invece che non sia capace, dopo la discussione, di deliberare una posizione ufficiale e perseguirla come sarebbe in ogni caso necessario. Lasciando spazio alla furbizia dei M5S, mai sfidati a prendersi le loro responsabilità anche su materie che dividono il loro elettorato.
Questo è il punto. Ci sono provvedimenti per loro natura “divisivi”, ma non per questo meno rilevanti, su cui il Parlamento italiano non osa legiferare. La politica abdica al suo ruolo dirigente in materia di libertà civili. Subisce il ricatto di posizioni minoritarie ma redditizie per chi se ne fa paladino. Il vergognoso ritardo con cui (non) si affronta la questione della cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia o che hanno frequentato le scuole primarie nel nostro paese -nonostante gli impegni solennemente assunti ormai più di due anni fa, lo conferma. Lo stesso accade su temi delicati ma essenziali come il testamento biologico e il reato di tortura. Solo la riforma delle unioni civili è stata portata a buon fine, seppure monca, lasciando fuori la questione delle adozioni.. E poi ci lamentiamo se la politica è avvertita sempre più distante dai cittadini!

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