L’infame omicidio di un sacerdote sull’altare trasforma l’Europa in Dar al-Harb (“Dimora della Guerra”)

martedì, 26 luglio 2016

La ferocia simbolica con cui due terroristi islamici hanno sgozzato un sacerdote, padre Jacques Hamel, nel corso di una celebrazione religiosa, contrassegna un salto di qualità nella strategia jihadista. Siamo giunti all’aberrazione dell’omicidio rituale: una mostruosa interpretazione letteralista del Corano secondo cui alla Terra dei Fedeli (Dar al-Islam) si contrappone la Terra degli Infedeli denominata come Dar al-Harb (Dimora della Guerra).
Il fanatismo islamista da anni perseguita i cristiani che vivono in minoranza nei paesi musulmani. Il vile assalto alla chiesa di Saint Etienne du Rouvray estende questa pratica a guerra globale violando perfino gli ambigui precetti islamici che contemplano il diritto dei Popoli del Libro (ebrei e cristiani) a vivere in condizioni di subalternità accanto ai musulmani.
L’intenzione di fomentare una sorta di guerra civile su territori divenuti multietnici e multiculturali, è evidente. Se questa pratica si propagherà, le conseguenze potrebbero essere sconvolgenti. Oggi più che mai l’islam europeo è chiamato a debellare la serpe che gli è cresciuta in seno.

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