La scelta politica di Francesco: alleanza con l’islam moderato

giovedì, 28 luglio 2016

Come spesso accade, Francesco va controcorrente. Sollecitato a proclamare la natura islamica del terrorismo che ha ucciso sull’altare un sacerdote cattolico, lui, il vescovo di Roma posto a capo di quella grande Chiesa rifiuta di adeguarsi. Non lo trascineranno alla contrapposizione ideologica con il “nemico musulmano”, redditizia politicamente e negli share televisivi, ma irresponsabile quando in ballo c’è la convivenza fra diversi.
La guerra in atto è guerra per il potere, Dio viene chiamato in causa abusivamente come già nei secoli trascorsi (quando ci davano dentro anche i predecessori di Francesco).
Dire no alla guerra di religione è una scelta tattica e politica, oltre che etica. Significa riconoscere come essenziale l’alleanza con l’islam moderato che ha certo non poche responsabilità se gli è potuta crescere in seno una serpe come il jihadismo contemporaneo, ma che resta l’interlocutore decisivo della sfida drammatica in cui siamo tutti impegnati.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.