Esiste la possibilità che vinca Donald Trump? Sì, ma è statisticamente molto remota. Tutti i principali indicatori, da ormai molti mesi, sono concordi nell’indicare una vittoria di Hillary Clinton. Un successo non netto, come d’altronde sarebbe stato difficile attendersi vista l’ostilità degli americani a concedere allo stesso partito un terzo mandato presidenziale consecutivo, però chiaro. Su Giornalettismo ne ho indicati dieci, e se ne potrebbero aggiungere ancora. I primi 3 sono i principali: nel Collegio Elettorale Clinton ha già praticamente superato quota 270, se si considerano tutte le indagini demoscopiche negli Stati in bilico. Questa sensazione diventa ancora più certa se si guardano i dati dell’early voting, che confermano la forte mobilitazione ispanica in Stati decisivi come Colorado, Nevada e Florida. Il più grande degli swing state non servirebbe a Clinton per superare quota 270 se vincesse i due stati dell’Ovest. Inoltre, la media dei sondaggi nazionali evidenzia come Clinton guidi da un anno con un margine di vantaggio su Trump che oscilla tra i 2 e i 7 punti. La mediana di questo valore si tradurrebbe sempre in una vittoria nel Collegio Elettorale: gli Stati in bilico sono i più equilibrati proprio perché riflettono al meglio le caratteristiche sociodemografiche degli Usa. L’exit poll per voto etnico dovrebbe essere simile a questa simulazione. Trump trionferà tra i bianchi grazie al boom garantito dai lavoratori e dagli anziani senza laurea, mentre Clinton dominerà come non mai tra le minoranze etniche grazie agli ispanici.
Trump diventerà presidente solo se ci sarà il più macroscopico errore della storia dei sondaggi degli ultimi anni. Tutto può succedere nella vita, ma la sorpresa Trump non sembra proprio più possibile ormai. Ecco il pezzo in cui elaborato con maggior completezza di informazioni queste sensazioni.