Stasera invito via blog i milanesi che non si accontentano di aver votato alle primarie del Partito democratico, ma vogliono ragionare sulla forma che insieme dovremo dare a questa nuova comunità. L’appuntamento, ora luogo e partecipanti, è scritto qui di fianco. Lo sforzo è quello di rimescolare le carte. Ho coinvolto persone che stimo al di là della lista in cui si sono presentati alle primarie. Unico criterio: non rappresentare una corrente organizzata, nata “prima” per sopravvivere separata nel “dopo”. Trovo infatti desolante l’alternativa che rischia di affermarsi fra un partito personale del leader Veltroni e il ritorno di un’organizzazione tradizionale condizionata magari da un’alleanza di signori delle tessere.
Cominciamo davvero a incontrarci senza la rete delle appartenenze precedenti e al di là delle divisioni sulle primarie. Mi sembra l’unico metodo per trovare risposte concrete che non mettano in soffitta la partecipazione democratica e valorizzino la risorsa irrinunciabile della militanza. Altrimenti rischiamo di deludere la grande aspettativa suscitata dal Partito democratico: già le donne si stanno accorgendo di contare molto meno della età promessa nell’effettiva direzione politica; e sabato scorso all’elezione del coordinatore provinciale milanese –l’ottimo Giovanni Bianchi, auguri!- a votare saremo stati poco più della metà dei delegati.
Vi aspetto!