Sto tornando a Torino, appuntamento con gli operai della Thyssenkrupp, in particolare il sopravvissuto Antonio Boccuzzi, dileggiato in un documento interno dell’azienda. Forse speravano morisse pure lui, quella notte?
In treno leggo il gesto meraviglioso di uno di noi bastardi, il direttore d’orchestra israeliano Daniel Barenboim. Sabato sera a Ramallah -dopo un concerto- ha ricevuto giustamente come un onore il pasaporto palestinese. Incurante degli ossessi che lo accuseranno di tradimento, Barenboim si conferma esploratore coraggioso, disponibile a attraversare i ponti, come quando suono’ la musica di Wagner a Gerusalemme, sette anni fa.
Abbiamo bisogno di persone capaci d’incontro come lui. Abbiamo bisogno di musica suonata insieme da israeliani e palestinesi, come fa la sua orchestra. E’ la musica batarda, la musica piu’ bella.