Ieri pomeriggio a San Siro abbiamo sudato e sofferto, anche sugli spalti, contro un ottimo Bari. In effetti il nostro centrocampista ghanese Ali Sulley Muntari giocava male, ma confesso che quando Mourinho ha deciso di sostituirlo con Supermario Balotelli non mi era venuto in mente che la sua scarsa lucidità potesse dipendere dalla sete, dovuta al digiuno islamico diurno del Ramadan.
Mister Mou, a quanto pare, se n’è lamentato, ma il nostro tecnico è un uomo troppo di mondo per sottovalutare il beneficio di cosmopolitismo e consapevolezza che arricchisce il football quando viene costretto a misurarsi con fattori culturali fino a ieri ignoti al grande pubblico. La vergogna, in Italia, è che decine di migliaia di musulmani debbano vagabondare privi di luoghi di culto adeguati in cui riunirsi a pregare; e che vi siano datori di lavoro ignoranti che pretenderebbero di far bere a forza i loro dipendenti.
Muntari conferma di essere un campione anche nella coerenza della sua scelta di vita. L’Inter ne potrà trarre solo vantaggi.