Guardo in tv piazza Tahir che ribolle, una massa di popolo impressionante. Lo so che dietro ci sono anche i generali, lo so che Morsi può rivendicare la legittimità derivante da una vittoria elettorale. Ma non c’è dubbio che sta manifestandosi in Egitto una spinta di libertà che l’islamismo politico invano ha vervato di reprimere. Ormai anche le nazioni della sponda sud del Mediterraneo vivono la dialettica di società plurali e complesse, irriducibili all’omogeneità della norma religiosa così come alla militarizzazione del rapporto tra Stato e cittadinanza. È un’energia giovanile prorompente quella che si manifesta in una regione che non possiamo permetterci di considerare estranea alla nostra. Con questa energia vitale, che oggi destabilizza l’Egitto ma domani potrebbe favorirne la crescita economica, saremo chiamati a fare i conti non solo in Israele, dove ancora mi trovo, ma anche in Italia.