Impressiona constatare la resa dei principali commentatori di sinistra che, spaesati ma badando al sodo, vedono nella traiettoria di Renzi al potere un’incognita cui rassegnarsi. Ezio Mauro parla addirittura di superstizione: affidiamoci al messaggio semplificato della sua biografia, Renzi=novità=cambiamento. Michele Serra ne parla come di una fiche giocata a poker. In ogni caso si ammette il ricorso irrazionale all’azzardo. Anche per questo il governo Renzi, che magari imbarcherà ottime persone, piuttosto che la rivincita dell’autonomia politica sulla tecnica io lo vedo come un “de prufundis” per la sinistra. Ammutoliti lo votano amici miei come Cuperlo, straniato si astiene Fassina. Dettagli poco rilevanti. Qui s’ è imposta l’ideologia post-ideologica dell’uomo solo al comando, dotato per sua natura di virtù salvifiche. Si può parlare di filiazione culturale dal berlusconismo senza insinuare chissà quali accordi indecenti. Stiamo a vedere, sperando di essere smentiti.