Tsipras vince in Grecia, Merkel in calo in Germania, no euro terza forza

domenica, 25 maggio 2014

Alle ore 18 si sono chiuse le urne in molti paesi dell’Unione Europea, e stanno trapelando i primi exit poll e proiezioni. In Germania, il paese più importante dell’Ue, la Cdu/Csu di Angela Merkel è rilevata in calo piuttosto marcato rispetto alle politiche, anche rimane primo partito con un buon margine di vantaggio sulla Spd.

La prima proiezione della TV pubblica ARD la stima al 36%.  I socialdemocratici sono stimati tra il 27 e il 28%, in ripresa rispetto alle federali dell’anno scorso. Bene anche i Verdi,intorno all’11%, mentre la Linke è rilevata su un dato leggermente inferiore alle federali 2013, poco sotto l’8%. I no euro di Alternativa per la Germania sono stimati al 6,5%, un buon dato ma certo non clamoroso considerando la contrazione della Cdu della Merkel, e il collasso dei liberali, scesi al 3%. Il primo posto tenuto a Berlino dalla cancelleria la consolerà dalla probabile vittoria di Syriza in Grecia.

Secondo gli exit poll il partito di Alexis Tsipras otterrà un risultato pari al 26-29%, mentre il centrodestra del premier Samaras è distaccato di un paio di punti. Terzi i neonazisti di Alba Dorata, intorno al 10%, mentre tiene il Pasok che non scompare come temuto. Il nuovo movimento simil M5S To Potami, fondato da un giornalista TV, va bene ma non pare in grado di superare il 10%.

Il dato relativamente deludente dei no euro, dopo il flop nei Paesi Bassi di Wilders, si conferma anche in Austria, dove i liberali della FPÖ di Strache arrivano terzi, piuttosto distanziati dai socialdemocratici della SPÖ, secondi ed in calo rispetto alle federali 2013, e i popolari della ÖVP, che hanno ottenuto il miglior risultato. La vittoria della formazione legata al Ppe di Merkel e Juncker è confermata anche in altri paesi UE. I primi dati arrivati da Malta, Irlanda, Repubblica Ceca e Lettonia, oltre a quelli già citati di Germania, Austria, e Grecia indicano una probabile conferma della maggioranza popolare al Parlamento europeo. In teoria, se i patti tra i gruppi dell’assemblea legislativa UE saranno rispettati, ciò significa che il probabile prossimo presidente della Commissione Ue sarà Jean-Claude Juncker.

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