Così Renzi ha rottamato Grillo e Berlusconi

lunedì, 26 maggio 2014

Lo scrutinio delle elezioni europee 2014 è quasi finito, ed il dato conclusivo conferma il trionfo, indiscutibile ed inaspettato per dimensioni, del Partito Democratico del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il PD ha ottenuto quasi il 41% dei voti, conquistando circa 11 milioni e mezzo di voti assoluti. Un aumento straordinario di consensi, 3 milioni, rispetto alle politiche di un anno fa, reso ancora più clamoroso considerando la forte contrazione dell’affluenza. Il dato finale della partecipazione al voto si è assestato al 57%, circa 7 punti sotto le Europee del 2009, e poco più di 18 punti rispetto alle politiche dell’anno scorso. Il PD di Matteo Renzi ha ottenuto un dato in voti assoluti poco inferiore rispetto ai 12 milioni di voti conquistati dai democratici di Veltroni nel 2008, così come dall’Ulivo nel 2006. Aver ottenuto così tanti consensi in un’elezione marcata da una partecipazione sensibilmente inferiore alle politiche ha reso trionfale il risultato del 25 maggio.

Come mostrano i grafici realizzati da YouTrend per “La Stampa”, il Partito Democratico è la prima formazione in ogni regione, lo è praticamente in tutte le province, con l’eccezione di Sondrio, Bolzano ed Isernia, e domina a livello comunale.

 

Solo la Democrazia Cristiana negli anni ’50 era stata in grado di superare la soglia del 40%; un successo così marcato dal 1958, quando alle politiche la Dc guidata da Fanfani superò il 40% dei consensi. Il PD è il primo partito in tutte le più grandi città italiane, ed è particolarmente clamoroso il suo successo al Nord. In numerose zone dell’area tradizionalmente più ostile al centrosinistra la formazione del presidente del Consiglio supera la somma di Forza Italia, Lega Nord e Nuovo Centrodestra. Il dato delle elezioni amministrative renderà le amministrative una probabile marcia trionfale del PD e delle liste ad esso collegato. Tutti gli altri partiti sono usciti più o meno seccamente sconfitti dalle Europee, con l’eccezione di Lega Nord e Lista Tsipras. Il Carroccio no euro di Matteo Salvini è piaciuto, conquistando un 6% assolutamente insperato pochi mesi fa. L’Altra Europa con Tsipras supera invece la soglia di sbarramento, un risultato inaspettato e arrivato mentre l’intero elettorato di centrosinistra tributava un trionfo al PD di Renzi. Il principale sconfitto di queste Europee è il Movimento 5 Stelle, che in realtà ottiene un buon dato, il 21%, che viene però percepito come una clamorosa sconfitta alla luce del “sorpasso” annunciato nei confronti del partito guidato dal presidente del Consiglio. I 5 Stelle perdono circa 3 milioni di voti rispetto all’anno scorso, sopratutto al Nord ed al Centro, dove vengono ampiamente doppiati dal PD. Migliore è stata la tenuta del M5S al Sud, che ha dato una spinta anche a Forza Italia. Il partito di Berlusconi è l’altro grande sconfitto di questa tornata elettorale, ma il 17%, risultato peggiore di sempre di un partito guidato dall’ex Cavaliere, appare non catastrofico alla luce del dominio renziano. Forza Italia supera il 20% solo nella circoscrizione Sud e in quella delle Isole, mentre il Nord rifiuta quello che è stato per 20 anni il suo partito di riferimento. Assai deludente anche il risultato di Nuovo Centrodestra: il partito di Alfano, Schifani, Lupi e Formigoni supera a fatica il 4%, solo grazie al discreto risultato meridionale. Fratelli d’Italia sta invece sotto il 4%, e viene superata nettamente dalla Lega nella competizione a destra. Malissimo Scelta Europea, incapace di raggiungere  l’1% pur raggruppando formazioni che, sommate, avevano superato il 10% solo un anno fa. Il voto centrista e liberale si è evidentemente diretto verso il PD di Renzi. Tra gli sconfitti difficile non citare ancora una volta i sondaggisti, che avevano pesantemente sottovalutato il dato del Partito Democratico. Una grande novità, visto che nel più o meno recente passato il centrosinistra era stato sempre sopravvalutato dalle società demoscopiche.

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