E’ a tutti evidente che l’intervento militare russo in Siria, di cui Putin stasera ha annunciato l’interruzione, non ha modificato sostanzialmente i rapporti di forza sul terreno. Altro che “obiettivo raggiunto”. Quale? Il nuovo zar del Cremlino avrà valutato l’insopportabilità economica della sua politica di potenza, così come il pericolo di restare impantanato in Siria come già in Afghanistan. L’unica speranza, ora, è che la ritirata di Mosca favorisca un processo di transizione per quanto possibile concordata a Damasco, dove a questo punto la posizione di Assad si è molto indebolita.