Evviva Vienna, capitale della socialdemocrazia europea, che per ora impedisce la vittoria all’estrema destra austriaca

domenica, 22 maggio 2016

L’esito delle presidenziali austriache del 2016 è ancora incerto. Quando lo scrutinio è terminato, il candidato della destra populista FPÖ Norbert Hofer conduce con il 51,9% del voto effettuato nei seggi. Grazie alle diverse centinaia di migliaia di schede elettorali inviati per posta però il candidato, indipendente, dei Verdi Alexander Van der Bellen potrebbe succedere a Heinz Fischer come nuovo presidente della Repubblica. Secondo le stime della TV pubblica austriaca Van der Bellen dovrebbe vincere il voto postale 64 a 36, così da poter pareggiare e forse anche superare Hofer. Lo si saprà domani, in uno scrutinio definitivo mai così atteso da tutta Europa. Il candidato della destra populista era il favorito per la vittoria finale, in ragione del suo sorprendente e assai brillante 35% conquistato al primo turno. Norbert Hofer ha vinto in praticamente tutti i Bundesland che compongono l’Austria, a eccezione di Voralberg e Vienna, città Stato.

La capitale austriaca ha permesso ad Alexander Van der Bellen di recuperare l’ampio svantaggio accumulato in tutto il resto del Paese, come mostra la carta realizzata dal ministero degli Interni. Il candidato dei Verdi ha superato il 60% a Vienna, ottenendo un margine di quasi 150 mila voti essenziale per contenere il distacco da Hofer. La capitale austriaca è una delle roccaforti della socialdemocrazia europea. La SPÖ esprime il sindaco di Vienna ininterrottamente dal 1919, a parte il tragico interludio dell’Austria nazista.

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