La pallavolista nera che denuncia il silenzio sul razzismo nello sport italiano

lunedì, 31 marzo 2014

Nenka Arinze è il capitano di Mesagne Volley, squadra di pallavolo che gioca nella Serie B femminile della provincia di Brindisi. La Arinze è stata vittima di un pesante episodio di razzismo. Durante una partita contro la squadra di pallavolo di Montescaglioso ha subito ripetuti insulti, “Negra di mer..” le cantavano un gruppo di ragazzi in curva: l’Arinze è romana di Roma, ma ha tratti somatici africani, essendo figlia di un nigeriano. L’aspetto fisico ha provocato un’ondata di insulti che poi la pallavolista ha denunciato pubblicamente. Il caso è diventato politico, e il presidente della Puglia Vendola, così come quello della Basilicata, Pittella, le hanno manifestato solidarietà. La vicenda però non si è chiusa con una sanzione della squadra di Montescaglioso o ai suoi tifosi, ma con un comunicato della Federazione italiana che archiviava il fatto. Siccome gli arbitri non avevano sentito nulla e non si potevano ricostruire gli insulti razziali dalle immagini registrate, non era possibile procedere. Una decisione che ha determinato la reazione festosa del Montescaglioso, che ha parlato di “giustizia è fatta”. Nneka Arinze esprime tutta la sua rabbia per quanto è stato deciso sul suo caso. “La Federazione fa finta di non vedere, ti fa passare per bugiarda e permette di fatto a quelli di insultarmi”. La giocatrice di pallavolo confessa a “La Repubblica” di esser “impazzita” per il comunicato del Montescaglioso, che parlava di vittoria per l’archiviazione del caso. ” Questo è il vero baco culturale, ridurre un tema così importante e universale – come appunto il razzismo – a un fatto sportivo,…, è una follia. Però è una spinta a non stare zitta: quei ragazzini che mi chiamano negra sono lo specchio di una cultura violenta contro chi ha una pelle diversa dalla tua”. L’articolo di “La Repubblica” ricorda come il caso della Arinze non sia affatto isolato, perché nelle ultime settimane sono stati diversi gli episodi in cui atleti di coloro hanno subito insulti razziali durante le loro competizioni sportive. Le sanzioni però sono arrivate, a differenza che nella vicenda che riguarda Nneka Arinze.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.