Afghanistan, la guerra impossibile da vincere

Afghanistan, la guerra impossibile da vincere

Questo articolo è uscito su “Vanity Fair”. Sulle bare dei poveri alpini morti in Afghanistan –che una retorica detestabile si ostina a chiamare “ragazzi”, anziché uomini adulti quali sono- rischia di consumarsi un balletto ipocrita. Bombardare il territorio con gli aerei renderebbe forse più sicuro continua

La difficile alleanza con Ankara

La difficile alleanza con Ankara

Questo articolo è uscito su “Nigrizia”. Sono ormai quasi dieci anni che sopportate questa rubrica in fondo a “Nigrizia”, e da buon euromediterraneo che fare troppe distinzioni fra i popoli delle opposte sponde del “mare nostro”, più volte mi sono occupato della Turchia auspicandone l’integrazione continua

Vilnius, il ghetto sepolto

Vilnius, il ghetto sepolto

Approfitto del periodo estivo per riproporvi alcuni articoli a me cari, come questo uscito su “Repubblica” nel dicembre 2006. VILNIUS- Ci sono luoghi speciali che la storia ha prescelto come laboratorio dei suoi esperimenti fallimentari. Luoghi in cui una parola banale come “convivenza” può suonare continua

L’Iran e l’occidente

L’Iran e l’occidente

Questo articolo è uscito su “Vanity Fair”. Trent’anni fa, nel 1979, quella iraniana fu la rivoluzione dei mangiacassette. Quei piccoli nastri registrati da infilare in magnetofoni portatili, riprodotti a poco prezzo, diffusero per tutto il territorio persiano la voce di un oscuro ayatollah residente in continua

L’onore dei giovani ribelli di Teheran

L’onore dei giovani ribelli di Teheran

Era temerario illudersi che franasse il consenso di Ahmadinejad, fondato su una miscela potentissima tra integralismo religioso, nazionalismo, militarismo e populismo, come se non bastasse sorretto dall’apparato poliziesco del regime. Per questo commuove e suscita ammirazione la rivolta di una parte consistente della società civile continua

Ma Ahmadinejad non è il nuovo Hitler

Ma Ahmadinejad non è il nuovo Hitler

Questo articolo è uscito su “Repubblica”. Israele prova sgomento di fronte alla violazione del suo lutto. Impietriti nel ricordo delle vittime della Shoah per due lunghi minuti, i suoi cittadini subiscono un’onta da cui speravano di essersi liberati per sempre: la rinascita della loro nazione continua