Su “Repubblica” compaiono le foto di alcune automobili di dipendenti Fiat “impacchettate” nei parcheggi aziendali con richiamo al cuore spezzato per il dolore della casa madre perchè di marca straniera. Ooops, pardon, non posso più dire di marca straniera ora che la sede legale di Fiat è in Olanda e quella fiscale in Uk. Diciamo che le auto impacchettate sono colpevoli di essere della concorrenza. Ricordo la severa riprovazione con cui venivano sanzionati, ai miei tempi, i pochissimi temerari che parcheggiavano una Golf o robaccia simile nei piazzali di Mirafiori. Ma non c’era bisogno di impacchettarli, erano talmente pochi, e poi bastava uno sguardo collettivo per incenerirli. Oggi sarebbe un po’ più difficile, vista la continua e inesorabile caduta della quota di mercato Fiat nella penisola italiana ove -una volta- l’azienda fu fondata. Il timore è che quel “pacco” in verità la Fiat stia confezionandolo non alle auto infedeli dei dipendenti, ma all’Italia tutta.