Quanta bontà contro il padre di Eluana

martedì, 3 febbraio 2009

Mi ha turbato vedere in tv i manifestanti per la vita, con tanto di inutili pagnotte e bottiglie d’acqua in mano, riversarsi addosso all’ambulanza che trasportava Eluana Englaro e, dietro, sull’auto guidata da un impietrito, dolorante Beppino, suo padre.
Rispetto il diritto a manifestare la protesta, ma è possibile che quelle persone tanto buone non avvertissero la violenza esercitata su chi già ha sofferto abbastanza? Non li ho visti recare pagnotte e bottiglie d’acqua ai disperati che approdano a Lampedusa, e dire che lì servirebbero davvero, mentre Eluana non può farsene nulla di quella macabra metafora. Possibile che la difesa dei valori in cui si crede divenga sempre ideologia, in questo paese, e poi aggressione in nome di una vita misurata con criteri sempre meno oggettivi? Perchè sulla prima pagina di “Avvenire”, stamane, la scelta di Beppino Englaro veniva definita “mossa choc” e giganteggiava, riducendo a un richiamino minuscolo l’auspicio di Maroni, più cattiveria con i clandestini? Che questi ultimi siano meno persone di Eluana? O forse la bontà di chi si scaglia addosso a Beppino Englaro è solo la forma, cattiva, di una lotta di potere?

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