Il male che ci ha fatto Marrazzo non è solo politico, anzi, quello è il male minore. Certo ci ha messo davanti agli occhi la fragilità culturale e la miseria umana di una parte della classe dirigente di sinistra. Come già prima di lui quel vicepresidente pugliese, Sandro Frisullo, che accettava prestazioni sessuali mercenarie come omaggio da parte di un imprenditore. Se tanto mi dà tanto, devo pensare che comportamenti analoghi siano largamente diffusi anche nel “mio” campo politico. Segnalando un’incoerenza fra le parole e i fatti che diviene così più arduo -ma non meno necessario- denunciare in Berlusconi e nel suo mondo.
Dunque gli italiani (e soprattutto le italiane) si confermeranno in un giudizio nauseato di generale inaffidabilità della loro classe dirigente. Pronta a mentire, abusare delle posizioni conseguite, sprezzante nelle relazioni personali. Si consoliderà un deteriore senso comune in base a cui nel paese dei maiali è logico che comandi il più maiale.
Io continuo a rifiutare la contrapposizione falsa fra libertari e bacchettoni. Continuo a pensare che alla malattia del desiderio, resa evidente fra i molti sintomi anche dall’arroganza pubblica in cui si manifesta la relazione sesso-potere, possiamo reagire con una battaglia culturale. La vicenda Marrazzo mi deprime perchè rivela che siamo messi molto peggio di quanto immaginassi.
Il male che ci ha fatto Marrazzo
venerdì, 6 novembre 2009
Si parla di: Piero Marrazzo