L’Infedele e la rude razza padana

lunedì, 5 aprile 2010

Stasera su La7 alle ore 21,10 L’Infedele farà i conti con la vittoria della “rude razza padana”, simboleggiata -come ha scritto Marco Revelli- dalla storica annessione del Piemonte al Lombardo-Veneto, conseguita per un soffio alle elezioni regionali del 2010. Come in una Seconda Guerra d’Indipendenza all’incontrario, centocinquantuno anni dopo, il conquistatore del Piemonte, Roberto Cota, e il doge della Serenissima indipendente, Luca Zaia, si affrettano a proclamare la propria alleanza col Papa Re dall’accento asburgico. Uniti contro la pillola abortiva, in difesa della Tradizione.
La Lega Nord fin dalla nascita ama connotarsi, attraverso richiami storici più o meno verosimili, come espressione di un passato che ritorna. Ma adesso dobbiamo chiederci se la sua vittoria non anticipi la fisionomia della società italiana del futuro, in cui la sinistra rischia l’irrilevanza, mentre la destra popolare di Umberto Bossi è pronta a conglobare l’eredità berlusconiana. Nella copertina di Michele Mally il fondatore della Lega riveste una nuova funzione pastorale, mentre Berlusconi si adegua all’ortodossia leghista e sullo sfondo si consolida la nuova leadership di Giulio Tremonti.
Abbiamo invitato nello studio milanese dell’Infedele dei politici e degli osservatori che ben conoscono questo territorio, anche per non fermarci alla retorica del territorio (mica vero che lo conoscono solo i leghisti, troppo semplice!): il sindaco “verde” di Verona, Flavio Tosi; il presidente di centrosinistra della Regione Liguria, Claudio Burlando; il deputato europeo del Pdl, Gabriele Albertini, per un decennio primo cittadino di Milano; il siciliano Fabio Granata, parlamentare critico assai vicino a Gianfranco Fini. Discuteranno con loro lo storico dell’azionismo piemontese Giovanni De Luna; il giornalista del “Sole 24 Ore” Marco Alfieri; il sociologo Aldo Bonomi. Sarà con noi, unica donna, l’antropologa francese Lynda Dematteo, autrice di uno studio etnografico molto interessante sul linguaggio della Lega Nord. Non tragga in inganno il titolo brutale del suo libro, di cui manca per ora una traduzione italiana: “L’idiotie en politique. Subversion et néo-populisme en Italie”, edito da CNRS éditions de la maison des sciences de l’homme. La Dematteo non dà affatto degli idioti nè ai dirigenti leghisti nè ai loro elettori, ma studia l’approccio anti-élitario e semplificatore attinto alla Commedia dell’Arte italiana e alle sue maschere. Avete notato che le parole più usate in negativo della campagna elettorale sono state “fighettismo” e “radical-chic”? Vorrà pur dire qualcosa?
Naturalmente ci occuperemo anche del caso Milano, dove la ricandidatura a sindaco di Letizia Moratti non viene più data per scontata. E ci chiederemo se esista davvero un modello sociale leghista di organizzazione dell’economia e del territorio. Spero che L’Infedele di stasera possa rappresentare un buon rientro dalle vacanze pasquali e vi invito a intervenire numerosi sul blog con suggerimenti, domande, commenti.

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