Gli scettici di tutto il mondo si sono uniti nell’esultanza per l’umiliazione subita da Obama. Non chiedevano di meglio per dimostrare che il presidente-sorpresa era solo un bluff, non il messaggero di un grande cambiamento. Più serio a me pare riconoscere che Obama, eletto nel 2008 sull’onda della delusione per le fallimentari politiche neolliberiste dei suoi predecessori, non ha trovato la forza sufficiente per emanciparsi dall’opaca congrega degli gnomi di Wall Street; non ha osato schierare la politica contro la finanza. E’ il problema che oggi assilla i progressisti in tutto il mondo. Potranno rassegnarsi a subire come inevitabili nuovi tagli di bilancio, senza punizioni per coloro che si sono assurdamente arricchiti grazie ai meccanismi implacabili della speculazione?