Con la freddezza e il candore apolitico della professoressa, per la quale i dati di realtà non possono essere manipolati dall’ideologia, Elsa Fornero ha mandato su tutte le furie la Conferenza Episcopale Italiana parlando delle nuove famiglie. Titolo arrabbiato in prima pagina dell'”Avvenire” di stamane: “Lo strappo di Fornero: fa la festa alla famiglia”. Addirittura? Solo perchè Fornero non ha paura di evocare la necessità di una regolamentazione delle unioni omosessuali, dopo che il presidente degli Stati Uniti s’è detto favorevole ai matrimoni fra persone dello stesso sesso? Solo perchè Fornero da ministro laico ritiene giusto estendere alle unioni di fatto alcune tutele riservate oggi alle coppie sposate? Suvvia, Elsa Fornero non fa la festa alla famiglia; non mi sembra proprio il tipo. Bando alle scomuniche grossolane, mi rivolgo a Marco Tarquinio, direttore di “Avvenire”, che so essere persona evoluta.
Probabilmente Monti rimprovererà a Fornero la scarsa diplomazia già dimostrata sulle modifiche dell’articolo 18, e ora riconfermata nella sua veste di ministro delle Pari Opportunità. Invece io le mando il mio umile plauso. Di fronte a una politica assoggettata per timore reverenziale, convinta che eludere ogni scelta in materia di evoluzione del diritto di famiglia sia sempre la scelta più conveniente, lei ha infranto la cristalleria. Sono convinto che i cattolici e gli altri credenti di questo paese non se ne sentano affatto offesi, nè insidiati nelle loro scelte di vita. Offensiva semmai è la reazione clericale di chi apostrofa Fornero come si trattasse di una fricchettona.